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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, II, 123
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originale
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123 Qui igitur convenit aegros a coniectore somniorum potius quam a medico petere medicinam? An Aesculapius, an Serapis potest nobis praescribere per somnum curationem valetudinis, Neptunus gubernantibus non potest? Et si sine medico medicinam dabit Minerva, Musae scribendi, legendi,ceterarum artium scientiam somniantibus non dabunt? At si curatio daretur valetudinis, haec quoque quae dixi darentur; quae quoniam non dantur, medicina non datur; qua sublata tollitur omnis auctoritas somniorum.
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traduzione
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123 Come, dunque, ? plausibile che gli ammalati chiedano la cura all'interprete di sogni anzich? al medico? Forse Esculapio, forse Serapide ci pu? prescrivere durante il sonno la cura per recuperare la salute, e invece Nettuno non pu? dare egli stesso i precetti ai naviganti? E se Minerva prescriver? la medicina senza bisogno del medico, le Muse non daranno in sogno la capacit? di scrivere, di leggere, di esercitare tutte le altre arti? Ma se ci venisse concessa in questo modo la facolt? di curarci la salute, ci verrebbero concesse anche le altre doti a cui ho accennato; e siccome quelle non ci sono concesse, non ci ? concessa l'arte medica; esclusa la quale, risulta confutata ogni autorit? dei sogni.
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